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ili AVVERTENZA DELL’EDITORE CIOTTI A’ BENIGNI LETTORI. Alquanti anni innanzi che finisse il decennio del primo privilegio del Pastor fido , io, che niun altro fine ho mai avuto che d’impie- gare al diletto e comodo vostro tutte le mie fatiche, veggendo con quanto applauso sia stato ricevuto questo nobil poema, e al pari di qualunque altro onorato, non solo da tutta Italia, ma eziandio dalle straniere nazioni, che nella lor favella quasi a gara l’han trasportato, e piú oltre considerando quante volte e ’n quante guise l’ho ristampato e che per tutto ciò non ho potuto mai fare si che la mia diligenza non sia stata minore assai del concorso, ebbi pensiero di rinnovarlo in quella solenne forma, ond’egli prima, per opera del suo proprio autore, comparse al mondo. 11 che vo- lend’io fare quanto fosse per me possibile nobilmente, né sappiendo trovar vaghezza che tanto fosse degna di lui, quante sono le sue bellezze medesime, ottenni dal proprio autore (e fu ben grazia, considerato le sue molte occupazioni di non poca importanza) che riducesse in compendio la maggior parte di quelle cose, che ’n- torno al Pastor fido scrissero i duo Verati, persuadendomi senza dubbio che ciò dovesse, e a coloro che non hanno veduto mai que’ duo libri, non meno dotti che eleganti, e in generale a tutti gli studiosi delle polite lettere, riuscire opera dilettevole e fruttuosa, tanto piú avendoci egli aggiunte di molte cose non men belle che nuove alla drammatica poesia pertinenti. Giá era fatto il Compendio , e fin dall’anno 1599 fu eziandio veduto in Vinegia, in Pisa, in Fi- renze e altrove, si come molti, e specialmente la nobilissima ac- cademia della Crusca, amplissima testimonianza ne posson fare;