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e forse piú, dilettano gli ascoltanti, a’ quali oggi non si può spegner se non col vin piccante la sete? Ma fin qui co* precetti dell’arte aristotelica in generale ab- biam provato che, quantunque si concedesse nella Poetica di Aristotile non trovarsi particolar poema simile al tragicomico, non per tanto, essendo egli fabbricato con quelle regole stesse della natura, con le quali il filosofo ha fondati gli altri poemi, non si dé’ dire che sia fantastica poesia, confermandosi ciò con gli esempli e della Commedia di Dante e de’ Trionfi del Petrarca e de’ romanzi de’ nostri tempi, che tutte son nuove forme di poetare, derivanti dal fonte della natura poetica inse- gnataci dal filosofo. Resta or che si pruovi, per non lasciare addietro alcuna cosa spettante alla perfezione di tal poema, che la poesia mista di parti tragiche e comiche non solo è fatta con le regole d’Aristotile universali, ma ch’ella ad una delle spezie particolari mentovate da lui è tanto simile, che la tragi- commedia si può chiamare di lui figliuola legittima, si come abbiam provato eh’è naturale. Primieramente non ha alcun dubbio che le persone fanno la favola. Quando dunque si sará veduto che Aristotile abbia nell’ordine delle buone tragedie posta la favola ch’egli chiama «di doppia costituzione», composta di persone parte tragiche e parte comiche, crederò che l’assunto bastevolmente sará pro- vato. Or io prendo duo testi nella Poetica, tanto chiari che non hanno difficoltá. Il primo è lá dove, esaminando il filosofo le dif- ferenze poetiche, cosi dice: ’Ev return áè rij 8iacpo()(j xaí f| rpayaiSia jtqò; ttjv xcojup8iav 8fe<m)xsv, f| (lèv yúp yelgovc, rj 8è fteXiioug pijieícrOm PouXexai, che, trasportato in nostra favella, vuol dir cosi : «Nella medesima differenza è anche la tragedia con la com- media : questa vuole imitare i peggiori e quella i migliori». Il medesimo, e nel secondo capitolo, favellando della com- media, e nel dodicesimo, ragionando della tragedia, costante- mente ci raffermò. Se dunque la specifica differenza di questi duo poemi sta nelle persone imitate, non ha alcun dubbio che chiunque penserá di comporre poema che perfettamente tragico sia, si guarderá d’imitare persona vile, e per lo contrario il