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lor peccato, ma per non sostenere o povertá o altra molestia del senso, si recano a darsi morte. E, quantunque la nostra santa e vera religione stimi, come è, peccato ogni volta che qualcuno da se stesso si procura la morte, nientedimeno la gentilitá, che non avea questo lume, giudicò fatto nobile il darsi morte, come Cato, Bruto e altri, ma piú di tutti Lucrezia, che non per gloria, ma per giustificare l’onestá sua se la diede. L’altra risposta è che la tragedia non si serve dell’atto volontario di chi s’amazza per imitare un’opera virtuosa, ma per isprimere che tanto è ’l dolor dell’animo, che chiunque si dá la morte, non sente quello del corpo, e che la nostra umanitá patisce cosa che piú le preme ed è piú spaventevole della morte. Che finalmente la tragedia è una favola e non ha per suo scopo d’insegnar la vertú, ma di purgare quelle due perturbazioni del- l’animo, in quanto può una favola, che fanno ostacolo alla for- tezza, che ’n tutti gli atti umani è tanto nobile e necessaria vertú. Or passiamo all’altro affetto della compassione, la quale non è altro che dolore del male altrui. Ma questo male può essere in due maniere, o del corpo o dell’animo; onde nascon le due compassioni, buona e cattiva: perciocché la buona è quando noi ci attristiamo di chi s’affligge nell’animo, perché troppo si sia compiaciuto nel corpo; e la cattiva è quando ci attristiamo di chi s’affligge nel corpo per aver pace con l’animo. E ’n ciò consiste la vera cognizione di questo affetto utilissimo, anzi pur necessario a tutta la vita umana: perciocché altra diffe- renza non è tra il continente e l’incontinente, che si posson chiamare i soldati della vertú, se non che l’uno non ha com- passione al corpo e l’affligge per non aver tormento nell’animo; l’altro è tanto tenero verso ’l corpo, che si lascia cadere nel- l’offesa dell’animo, ond’egli ha poi l’angoscia del pentimento. Quinci è nato il proverbio che «medico pietoso fa la piaga verminosa»; ché, s’egli usasse il ferro e non avesse quella sciocca pietá per non dar pena allo ’nfermo, per poco male che gli facesse, il camperebbe da morte. Il medesimo è nel soldato, il quale, se è troppo tenero di se stesso, fugge le fa- tiche e i pericoli, onde poscia avvien di leggieri che egli, o