Pagina:Guarini, Battista – Il Pastor fido e il Compendio della poesia tragicomica, 1914 – BEIC 1841856.djvu/236

tòjv AaxeÒcupcmcov rroXi-rei’av, cioè «quel che nel mezzo suole avvenire, nel quale ambedue gli estremi si veggono, come nella repubblica dei lacedemoni avviene». E piú di sotto, re- cando il medesimo, cosi dice: Aei 8’èv tq nol . ixsiq . tq pepsiYpivn xoXto? ampóteQa 8oxelv elvai xai prj&éTeoov, cioè «gli è necessario nella ben mista repubblica che l’uno e l’altro vi si vegga e non vi si vegga». Il che piú chiaro ancora, con altre parole pur di Aristotele, piú di sotto si mostrerá. Il medesimo si dé’ dire della tragicommedia, nella quale il tragico e ’l comico, non come intere forme, ma come qualitá del poema tragico e comico, si ritruova. Il che come si faccia, con duo chia- rissimi esempli, applicandoli al poema di che si tratta, l’uno degli elementi e l’altro dell’arte medica, venendo all’atto pra- tico, mostrerò. E, cominciando dal primo, qual discordia o ni- mistá maggiore si trovò mai di quella che pose la natura ne’ corpi semplici? I quali con le loro opposite differenze una tal guerra si fanno, che, se l’effetto noi dimostrasse, parrebbe cosa impossibile che duo soli di loro, non che tutti insieme, si po- tessero unir giammai. E pure la natura, maestra e madre del- l’arte, ottimamente il fa, e ’l caldo, mortai nemico del freddo, e l’umido del secco, accorda insieme con tanta pace ne’ misti, che, dove disuniti non si potevano sofferire e davansi la fuga per conservar se medesimi, accompagnati poi nella generazione de’ corpi a loro soggetti, cedendosi e pareggiandosi l’un con l’altro, lasciali le proprie forme e in una sola, da quella di ciaschedun di loro molto diversa, unitamente conspirano. Non altramenti avviene delle due, tragedia e commedia, le quali tutto- ché sien diverse, si come non si nega che, quando son sepa- rate e ciascheduna nella sua forma natia, non abbiano a conte- nersi ne’ loro termini, cosi, quando queste medesime si con- giungono insieme per fare un altro poema misto d’ambedue loro, vi concorrono a guisa degli elementi, per modo rintuzzate e corrette, che l’una diviene amica dell’altra, in quella guisa (e questo è il secondo esemplo, forse piú accomodato del primo) che suole il medico nel comporre la teriaca, la quale chiunque non sapesse come si tempri, sappiendo però ch’ella si faccia