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parlo delle forme che nascono dalla diversitá di queste due differenze, cioè a dire la potenza de’ pochi e la popolare. Or queste due spezie di governo non son elleno infra di loro diffe- rentissime? Se noi crediamo ad Aristotile, anzi pure alla viva ra- gione, non ha alcun dubbio; e pure il medesimo filosofo le con- fonde e fanne il misto della repubblica. Nella quale non sono eglino i cittadini persone umane, umane operazioni i governi? E se questi, che operati daddovero, si mischiano, l’arte poetica, in coloro che fan da scherzo, non potrá farlo? Nella potenza de’ pochi non governano i soli grandi? e nella popolare i plebei? e questi non son contrari? e pure si congiungono in un sol misto. La tragedia non è ella altresí imitazione de’ grandi e la commedia de’ bassi? e i bassi non sono contrari ai grandi? e perché non può farlo la poesia, se la politica il fa? E perché ciò si vegga piú chiaramente, vengasi all’armi corte dell’argomento : ovvero nella republica mista sono due comunanze, l’una popolare e l’altra di pochi, ovvero che in una medesima e sola comunanza si trova il dimocratico e l’oligarchico.Se saranno due comunanze, peccherá nell’esser piú d’una, ed è bene altro fallo la con- fusione della cittá che non è quella delle novelle. Ma, se in una sola comunanza sará il dimocratico e l’oligarchico, se- guirá che nello stesso soggetto possano esser due forme di diversa spezie e di natura contrarie. La soluzione di questo dubbio altronde non s’ha d’attender che dal Maestro. Dice dunque Aristotile che nella repubblica mista sono am- bedue le forme, ma si ben temperate, che la stessa e sola repubblica può parer l’una e l’altra delle due miste, e tuttavia non è né l’una né l’altra intera. E, perché meglio né piú magi- stralmente non si può esprimere di quel che facciano le precise parole sue, ascoltiamole volentieri: Toú 6’eu pepeíxOai òrpxo- -/ouTi’av xai cAiyaoxiav opog, oxav evSk/jitcu Xéye iv xqv aúxr)v jtoXi- rfiav SíipoxQcm’av xai òXiyaQXiav, cioè «la mescolanza dello stato popolare e de’ pochi avrá conseguito bene il suo fine, quando la medesima repubblica potrá dirsi che sia e Stato popolare e Stato di pochi». E piú di sotto: Ilértovde 8è xoúxo xai xò péaov, èpqpaivexai yág éxáxepov èv aúxq> xtòv axparv, ojxeq cupPaivei Ttepi