Pagina:Guarini, Battista – Il Pastor fido e il Compendio della poesia tragicomica, 1914 – BEIC 1841856.djvu/229

conciosiacosaché, essendo egli un misto di tragica e comica poesia, se ambedue son drammatiche, necessariamente ancora esso sará drammatico. Ma non pare che sia senza difficultá l’in- tendere con qual arte si sieno accozzati insieme duo poemi di spezie differentissimi, si che un terzo ben regolato e non difettoso se ne sia tratto, parendo cosa impossibile che ’l poema tragico, lagrimoso, si possa mai accordare si ben col comico, tutto riso, che l’arte non se ne dolga. Accresce questa diffi- coltá ch’ogni poema, quanto è piú uno, è tanto piú perfetto (parlando dell’unitá non nuda, ma ben vestita); la quale ec- cellenza è per modo commendata da tutti i buoni maestri di quest’arte, che vizioso debbia stimarsi qualunque s’è quel poema, che ne sia privo. E, se la tragedia e commedia, quando son separate, possono agevolmente cadere in questo difetto, che sará poi della lor terza spezie, che senza multiplicitá par che considerare e profferir non si possa? E nel vero è troppo rag- guardevole e necessaria parte, in ogni sorte di poesia, questa unitá, si perché la forma, che dá l’essere a tutte le cose, è una, come anche percioché la bellezza non è altro che union delle parti, a uso d’armonia, consonanti. Come dunque può esser né una né buona quella favola, eh’è composta di due favole non solo differenti, ma repugnanti? Onde furono alcuni, non consideranti le cose piú lá di quello che ’l senso, e forse anche l’affetto mal regolato, portò loro davanti, i quali dissero questa sorte di poesia non essere, né secondo l’arte poetica in sé, né secondo i precetti d’Aristotile, ragionevole, e perciò come mostro non doversi ricevere nel catalogo delle ben re- golate e legittime poesie. Ma costor veramente, col travagliare il Pastor fido, l’hanno fatto risplendere in quella guisa che noi veggiamo soffio d’importuni mantici ravvivare alcuna fiamma sopita, avendo essi data materia assai legittima e opportuna a’ difensori di lui di scoprir l’eccellenza della poesia tragico- mica con le due scritture d’apologia intitolate Verato primo e Verato secondo , che si chiama ancor L’Attizzato. La dot- trina de’ quali non mi fia grave di riferire per comodo di coloro che non gli hanno veduti mai. In duo modi può esser detto