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Y ^ QUADERNO 4 (xill) di un processo che si è iniziato col nascere dello stesso industrialismo: questa fase più recente è più intensa delle precedenti e si manifesta in una forma più brutale, ma anche essa verrà superata e un nuovo nesso psico-fisico si andrà creando, di un tipo diverso di quelli precedenti e indubbiamente di un tipo superiore. Ci sarà indubbiamente una selezione forzata e una parte della vecchia classe lavoratrice verrà implacabilmente eliminata dal mondo della produzione e dal mondo tout court. Da questo punto di vista occorre vedere le iniziative « puritane » degli industriali americani tipo Ford. È evidente che essi non si preoccupano deir«umanità», della «spiritualità» del lavoratore che viene schiantata. Questa umanità, questa spiritualità si realizzava nel mondo del lavoro, nella «creazione» produttiva: essa era massima nel- l’artigianato, in cui l’individualità del lavoratore si rifletteva tutta nell’oggetto creato, in cui si manteneva ancora molto forte il legame tra arte e lavoro. Ma appunto contro questa forma di umanità e di spiritualità lotta il nuovo industrialismo. Le iniziative «puritane» hanno solo questo fine: conservare un equilibrio psico-fisico fuori del lavoro, per impedire che il nuovo metodo porti al collasso fisiologico del lavoratore. Questo equilibrio è puramente esterno, per ora non è interiore. L’equilibrio interiore non può essere creato che dallo stesso lavoratore e dalla sua particolare società, con mezzi propri e originali. L’industriale si preoccupa della continuità dell’efficienza fisica del la- 23 volratore, dell’efficienza muscolare-nervosa: è suo interesse costituire una maestranza stabile, un complesso industriale affiatato permanentemente, perché anche il complesso umano è una macchina che non deve essere troppo spesso smontata e rinnovata nei suoi ingranaggi singoli senza gravi perdite. L’alto salario è un elemento di questa necessità: ma l’alto salario è un’arma a due tagli. Occorre che il lavoratore spenda «razionalmente» per rinnovare, mantenere e possibilmente accrescere la sua efficienza muscolare nervosa, non per distruggerla o intaccarla. Ecco la lotta contro l’alcoolismo, l’agente più pericoloso delle forze di lavoro, che diventa funzione di Stato. È possibile che anche altre lotte « puritane » divengano funzione di Stato, se l’iniziativa privata degli industriali si dimostra insufficiente e si manifesta una crisi di moralità troppo estesa nelle masse lavoratrici, ciò che potrebbe avvenire in conseguenza di crisi troppo vaste e prolungate di disoccupazione. Una quistione che si può porre è la quistione sessuale, perché l’abuso e la irregolarità delle funzioni sessuali è, dopo l’al- coolismo, il nemico più pericoloso delle energie nervose: d’altronde è osservazione comune e banale che il lavoro « ossessionante » provoca depravazione alcoolica e sessuale. Le iniziative, specialmente di Focd, danno un indizio di queste tendenze ancora private e latenti ma che possono diventare ideologia statale, naturalmente innestandosi nel puritanesimo tradizionale, cioè presentandosi come un rinascimento della moralità dei pionieri, del «vero» americanismo cioè4. Il fatto più notevole del fenomeno americano in rapporto a queste manifestazioni è il distacco che si andrà facendo sempre più accentuato tra la moralità-costume dei lavoratori e quella di altri strati della po- i93°-i932: (