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3 (xx) « « porto individuale dell’eroe, la macchina psichica del ricercatore, ma allora Poe è più interessante e Chesterton ancor più ecc. Nel «Marzocco» del 19 febbraio 1928, Adolfo Faggi (Impressioni da Giulio Verne)2 scrive che il carattere antinglese di molti romanzi di Verne è da riportare a quel periodo di rivalità fra la Francia e l’Inghilterra che culminò nell’episodio di Fashoda. L’affermazione è errata e credo anche anacronistica: in realtà l’antibritannicismo è un elemento fondamentale della psicologia popolare francese, forse più profondo che l’antitedeschismo, perché ha ben altra tradizione storica: l’antitedeschismo è relativamente recente, non va, in realtà, oltre la Rivoluzione Francese, ma è specialmente legato al 70, ed alla sconfitta e alla dolorosa impressione che la Francia non era più la più forte nazione militare e politica dell’Europa occidentale, perché la Germania, da sola, non in coalizione, aveva vinto la Francia. L’antinglesismo invece risale almeno alla guerra dei cento anni, è legato airimmagine popolare di Giovanna d’Arco ed è stato rinforzato modernamente dalla Rivoluzione Francese e magari da Fashoda. Questo elemento non è specifico del Verne, ma di tutta la letteratura popolare francese (cfr la Sand, ecc.) recente e non recente. 1 ' \Çfr Quaderno 21 (xvn), pp. 28*31. § (150). Letteratura popolare. Emilio De Marchi. Perché il De Marchi non è molto letto? Eppure nei suoi libri ci sono molti elementi di «popolarità». Bisognerebbe rileggerlo e analizzare questi elementi, specialmente in Demetrio Piattelli e in Giacomo l’idealista. Cfr Quaderno 21 (xvii), p. 30. §{151). Carattere popolare-nazionale negativo della letteratura italiana. (Cfr nota precedente dallo stesso titolo, due pagine avanti) *. In un articolo del «Marzocco» del 9 settembre 1928, Adolfo | Faggi {Tolstoi e Shakespeare) esamina l’opuscolo di Tolstoi su Shakespeare al quale accenna nell'articolo su Tolstoi e Manzoni già esaminato. (Leo N. Tolstoi, Shakespeare, eine kritische Studie, Hannover, 1906: il volumetto contiene anche un articolo di Ernest Crosby su L'atteggiamento dello Shakespeare davanti alle classi lavoratrici e una breve lettera di Bernard Shaw sulla filosofia dello Shakespeare). Tolstoi demolisce Shakespeare partendo dal punto di vista della sua ideologia cristiana: ne fa una critica non artistica, ma morale e religiosa. L’articolo del Crosby, da cui prese le mosse, dimostra, contrariamente all’opinione di molti illustri inglesi, che non c’è in tutta l’opera di Shakespeare quasi alcuna parola di simpatia per il popolo e le turbe lavoratrici. Lo Shakespeare, conforme alle tendenze del suo tempo, parteggia manifestamente per le classi elevate della società: il suo dramma è essenzialmente aristocratico. Quasi tutte le volte ch’egli introduce sulla scena dei borghesi o dei popolani, li presenta in maniera % 1