Pagina:Grammatica italiana, Fornaciari.djvu/386

352

CAPITOLO VI

Verso sciolto, strofa senza rima.

§ I. La rima non era usata, fuorché qualche volta per caso o per vezzo, dai latini del tempo classico. Rimasta però, come sembra, o in forma d’assonanza (vedi Parte IV, cap. iv, § 2, nota) o di rima propriamente detta, in mezzo alla plebe, la Chiesa se ne valse pe’suoi Inni, da’ quali passò quindi nelle poesie volgari, e si stimò per un pezzo necessaria e indispensabile. Ma tornato in onore lo studio de’ classici e della poesia antica, nacque il desiderio di tentare una metrica non inceppata da quella artificiosa consonanza che, se offre, per una parte, certa vaghezza, scema anche sovente la spontaneità del pensiero, e la gravità dello stile.

§ 2. Il primo tentativo di questo genere fu fatto coll’endecasillabo che, usato senza rima (verso sciolto), venne a riprodurre in qualche modo, nella nostra lingua, il nobile, ondeggiante e svariato procedere dell’esametro latino e greco. Annibal Caro nel secolo xvi, il Parini, il Monti ed il Foscolo ne’ tempi più vicini a noi, hanno dato i migliori esempii di questo sistema; il quale richiede molta varietà nella struttura de’ versi, e frequenti pose nel mezzo, che assecondino, meglio della