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• TU Mi consoli. B. a. u^d un ora tu consoli me e te. 

B. 3. Tu Mf piaci* B« 4* ^ puoi piacere al tuo siffwree a MS. B. 5* Io r aifeìHi tolta to. F. Per qual ragione prima dice V antore nU consoli e mi piaci , e poi consoli me e piacere a me? Quando il verbo ha un solo oggetto, o an «ol dativo, come nel primo e nel terzo esempio, si usano le forme vfd^ ti^ cif viy si; ma se il medesimo verbo ha due oggetti o due dativi, riferentisi a due persone diverse, poste in confronto r una con V altra, allora si debbono usare le altre me, te^ se^ ecc. , a me, a se^ a noi^ a voi^ che sempre stanno dopo il verbo. La ragione è che, quest*nltime forme essendo di maggior forza, perchè portano T accento tonico (i), le sono più atte che V altre ad esprimere confronto od opposizio* ne tra due persone; nel qual caso la maggior enfasi della espressione cade in su le persone; perciò che le voci mi^ti^ ci^ w^ XI, non si posson regger da se, ma sempre bisogna che s* appoggino al verbo • La ripetizione dell* agente , come neir ultimo esempio, è usata ed espressiva* im Io so che f ha a piacer quel che mi piace^ e di" spiacerti quel che mi dispiace» F. 2* Dimmi una cosa a me; qui ti K>glio. F, Non dico che sia sempre necessario seguire la rego- la sopra stabilita; che nel primo di questi esempj, ove sono quattro dativi, sarebbe una noia V usare i più en- fatici; e si disdirebbe alia vivacità con cui sono espres- (i) L*accento tonico, come vedremo nel capitolo deir Ortografia, é qoelU enfasi che si sente in ogni parola che formi senso da ie. In Paotà, per e* sempio, V accento e sopra 1* a; in tenwrt, Terbo, sopra nr ; in tenere^ agget-* tiro, sopra te .