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6a tàV ingratitudine di lui » io il riprenderei. B. Il domandò se nel pec^ caio della gola arerà a Dio dispiaciuto. B. Tu diceri che eri co* lui il quale areri ucciso Vuamo; e questi or rie- ne ecc. B. Ella era santa» secondo r opinione delle donne monache. B. h*amiciua grande che egli ha cpn me lo muore a far ciò. B. Ora tratteremo » come ri ho accennato » della natura de* Francesi M. L^ Italia moderna è ben dirersa dalla an«  tica! C ckiflsimo peccato degli uomini. B. Il;»«cca£o éuna tra- sgressione alla legge di Dio. Sempre a quel rer che ha faccia di menzogna dee r iiom chiuder le lab- bra. D. Questo ai conrienc più alle donne che agli uo- mini. B. Santissima cosa è r«- mittà, e di singoiar rere- renza degna* B. Era la più bella cosa che mai fosse stata for- mata dalla natura» B. Si può ' immaginare quanto in quel tempo patisse V Italia, Bf. egli non mi ha mai stia ingratitudine. L* ingratitudine é an* tichisstmo ^eccolo degli uomini. B. Egli era uomo di na- zione assai umile, ma nobile per rirtù e per costumi. B. Le Muse son donnea e benché te donne quel- lo ehe ecc. B. Erano congìontt per amistà, e parimente d'al- tissimo ingegno dotati. Più d*una rolla il pa- dre, contro natura , ucci- se il proprio figliuolo. Era tornato in quel tempo Federigo in Itth- Ha* M.


CAP. VI.


DEI NOMI PERSONALI


I nomi io, tu, noi, voi, non sono, come alcuni li chiaman, pronomi, cioè parole stanti per lo nome ; però che, se dalla proposizione io consiglio voi, traggo le dire parole io e voi, non posso porre in quel luogo alcun nome, senza mutar la persona del verbo; mentre che se voglio supplire ella, che è vero pronome, nella espressione ella mi manda a voi, vi metto la signora o altro nome, e vi starà bene. Essi