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coli a venire. Io l'ho letta con gran vantaggio e piacere; ma l' errore come egli me n' ha dato l' esempio, non si vuol rispettare in nessun libro, se ben si rispetti l'autore. Così, e non altrimenti, può ragionare chi vuol trarre la grammatica della lingua italiana dalla latina, la cui costruzione è affatto diversa ; ma a chi vuol uscire del labirinto, bisogna che la tragga dall' Italiano e sopra quello solo la fondi.

Vediamo dunque le diverse funzioni che fa il nome nella proposizione.

PROPOSIZIONE


L′uomo dee chiuder le labbra a quel che ha faccia di menzogna. D.

In questa proposizione sono quattro nomi, cioè uomo, labbra, faccia, menzogna. Il nome uomo governa il verbo dee, è agente sopra di esso, e rappresenta la persona che fa l' azione di chiudere ; dunque chiameremo AGENTE quel nome o quel pronome che governa un verbo qualunque; e per analogia1 dell′influenza che ogni nome che governa il verbo ha sopra di esso, nomineremo agente anche quello che regge il verbo essere ; benchè in questo caso detto nome non rappresenti la persona che fa l' azione. Il nome labbra è quello che sopporta l' azione di chiudere, è l'oggetto sopra il quale cade l' azione ; appelleremo per conseguenza OGGETTO quel nome o pronome sopra il quale s' appoggia il verbo, o in cui il senso del verbo si termina. Dicen-

  1. Analogia vien dal Greco ana logos , cioè discorso del verso, o vero direzione; quindi una cosa aver analogia con l' altra significa una cosa andar per lo stesso verso con l'altra