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perciò che il pronome cui non potendo di sua natura mai essere nominativo, è forza che, nelle parole in casa cui morto era sia accusativo. Il Corticelli, dunque, protesta di non sapere qual caso sia; e in ciò, senza accorgersene, vi s'appone. Il Monti che di forza ce lo vuol trovare, si confonde e si smarrisce; però che, che è dire : e, non potendo essere nominativo è forza che sia accusativo? se non come : Se tu non hai nome Pietro, di necessità ti chiami Paolo! Quando si voglia trattare a casi, non v′è anche il genitivo? Come può essere accusativo, se v′è sottintesa la preposizione di ? Ma, le voci del , dello , come tosto vedremo , s'hanno a chiamare, in italiano, parole composte della preposizione di e dell' articolo; e non già segnacasi, come le dice il Monti, vocabolo che non significa nulla nulla. Quindi erroneo è altresì quel ch’egli soggiunge che, in quegli esempj , si sostituisca l'articolo al segnacaso , o il pronome questo e quegli (che pur non son pronomi, quando son seguiti da′ loro nomi ); poiché non si fa altro che torre la preposizione , e rimane l' articolo ; onde si dirà benissimo a casa Don Antonio , a casa Monsignore , senza che vi sia bisogno nè dell' articolo , nè di questo , nè di quegli. Ecco, come accennai nella introduzione, perché, ragionando in grammatica come si faceva, seguitando l'uno le tracce dell' altro come le pecore, con vocaboli che non trasmettono giuste e chiare idee alla immaginazione , convien che tutto il ragionamento sia falso , tutto sia confusione. Dio non voglia ch' io miri a levar pregio a quella eccellente e utilissima opera della Proposta,nella quale più che in ogni altra vìverà il Monti ne' se-