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nomi degli animali, il fare una differenza anche di questi, la fecero di quelli che si rassomigliavano nella desinenza; e quindi venne la necessità di distinguere anche tutti quei nomi la desinenza de’ quali non rispondeva alla generalità. E ciò fecero senza alcuna altra intenzione ragionata, poichè due nomi esprimenti la stessa cosa, come pietra e sasso, sono di diverso genere.

DEL MASCOLINO SONO I NOMI SEGUENTI.

Tutti quelli che finiscono

1. in o, eccetto mano.

2. in me, eccetto arme, fame, speme.

3. — re, eccetto febbre, polvere, torre, scure,

4. — nte, eccetto gente, lente, mente, semente.

DEL FEMMININO SONO I SEGUENTI.

Tutti quelli che finiscono

1. in a, eccetto papa, anatema, poema, tema, pianeta, e tutti i derivati dal Greco; a guisa de' quali son alcuni nomi di nazioni e di famiglie, come uno Scita, un Moscovita, uno Israelita, uno Arsacìda.

2. in i, eccetto abbiccì, barbagianni, dì e’ suoi composti, lunedì, martedì, etc.; brindisi, eclissi, diesi, ambassi.

3. in u, eccetto Corfù, Perù, ragù, meu, qualità, d’erba.

Abbiamo veduto che quelli che terminano in me, re, nte, sono del mascolino; quando l’e finale è preceduta da altra consonante, l’uso varia, e vuolsi ricorrere al vocabolario. Tutti i nomi che finiscono in ione, come afflizione, considerazione, tranne gli aumentativi, e in udine, come mansuetudine, consuetudine,