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489 a^speHa-’re.Sehhen l’uso sia di dividere le voci acqua ^ ac-’ quisto^ in a-cqua a-cquistOf a me par più ragionevole che si unisca la e all’a se si vuol poter pronunciare.

Quando le consonanti son doppie, se ne mette una da una parte e l’altra dall’altra, così fat’to^ po^es-se^ as-sun" to* Due consonanti diverse, eccettuata la s predetta, si dividono, giar^i-no^ per^e-re^ in^con" trarre ^ por^a ma non quando concorrano ambedue nella stessa sillaba, come in ìfergogna^ abbagliare^ anagramma^ ove le lettere gna, glia^ gra^ Ibrman sillabe.

CONCLUSIONE

Saranno forse alcuni i quali, senza aver pur letto questa mia opera, diranno che, finalmente, io non so far altro che grammatiche; che questo non è lavoro d’immaginazione nè d* ingegno creatore, ma sol di logica e d’erudizione; e simili cose già da me udite e nel caso mio, e in quello d’altrui, cosi da cui veramente per mia gloria sarebbe caro eh io facessi di più, come da coloro che vorrebbero abbassare l’altrui merito; in modo che^ dove io m* aspetti lode e gratitudine di una scentifica e ingegnosa fatica, nii senta anzi apporre a difetto il bou avere fantasia da scriver poesie o romanzi, nè ingegno da inventar novelle o da comporre istorie. Ma«lasciamo stare che, quando altri fa quello a che la tempra del suo ingegno, o più tosto la sorte l’ha guidato, pur che sia buono e utile, dovrebbe anche aver meritato, io vorrei sapere di quale utilità siano state le opere d’immaginazione uscite alla luce in questi 38 anni, se non a vieppiù corrompere e distruggere il sacro e glorioso monumeur