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48$ congiunzione e si poneva come in latino et^ fosse o no seguita da vocale. Alcuni editori non si airiscbi^ono dì cambiarla in seguito secondo Tortografia moderna, perchè nellespressione^ per esempio, et acconciassi et andossenCf noa potevan sapere (quando il Boccaccio avesse conosciuta Tortografia moderna) se avesse voluto dir più tosto e accon-dossi e andossene che ed acconciassi ed andassene. Ora, però che le vocali e a rendono miglior suono quando s*incontrano insieme, che quando son divise per una d^ io scriverei e acconciassi e andossene; e tanto più quando nella prima sillaba della parola seguente la e vi entra la d sì che si dee dire e addita^ e adombra^ e ode. Similmerite^ egli è vero che noi aggiungiamo una i al* le parole che cominciano con ^ seguite da altra consonante, come con istampa, in Ispagna, per isdegno^ quando pre« cede a quelle pure una consonante; ma non si ha per que«^ sto ad abbondare in modo che diventi una seccaggine, o si distrugga la forza delle parole* U dire per esempio, Varie del ben scris^ere^ rende suono più piacevole che tarte del ben iscrisferCf forma ridicola; se alla espressione per non spendere s* aggiunge una i per farla gentile, si toglie quel contrasto alle parole che esprime la renitenza dello avaro; se nella frase Ghismonda non smassa dal suo fiera propani’^ mento tu vuoi modificare con una i quello aggettivo smos^ sa^ ne trai ciò che ha maggior virtù; il che si fa sentire per lo sforzo che fa la voce. Che vale aggiungere agli aggettivi misurato e moderato una s per significare qualità contraria, quando vi si appicchi un* altra vocale innanzi alla ^, a detrimento proprio di quel suono che esprime la contraria idea, come in questo esempio di F. B. da S. C«? // mia ismi-’