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48o quando sodo precedute da /, m, n, ri saI?o alcaDÌ aggi che finiscono in ro,conie chiaro^nero; in modo che u go di egli ha bene fatto, s^edi bello ciottolo ^ mi sog, fare motto^ facevano vista di maravigliaresi^ facciamo biante^sì dice egli ha benfatto^ vedi bel ciottolo j mi so^ far motto, facevan vista di maravigliarsi, facciam i bi ante. Dalle parole che finiscono in Ilo si toglie rultima laba, e nel plorale qualche volta le due //; fanciul pia no^ capei biondo^ capei biondi* In poesia si possoa tront tutti i verbi nella forma arono come guatar per guatare cantar^ cantarono; e si truova anche in prosa: Lasciai donne la nuova sposa nel letto del suo marito^ e andar « B. y* è alcun troncamento de* nomi nel plurale, cornei sciati i pensier filosofici da una parte^B. in luogo dìpe sieri; ma questo del plurale vuol gran riserva. Le parole che finiscono in a, fuor che ora avverbio, ì suoi composti, a//ora«ancora^ nou ammettono troncamei to; buona compagnia^ amara sorte^ or voglio^ aliar griJ Gli aggettivi uno, grande, santo, bellone quello, vanno so, getti alle seguenti variazioni: un anno^ un santo^ uno sm co, una donna, un anima, gran vaso, grand’onore, gram scoglio, gran pietra, gran pietre, san Paolo^ sanfAntom santo Stefano^ sant’Anna, santa Maria, belfocchio^ bela gtio, begli occhi, bella donna, belle vedute, belle anime; fer quello vedi a carte i4o. Alcuno, niuno,nessuno,veruni seguono i troncamenti di uno. Le forme togli, vedi, sei, egli, eglino^poco, si posso no troncare e ridurre a to ve, se e ei, pò. Questi tro& caraenti, eccetto eì, domandan Taposlrofo. Le yoci fece t