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479 Anche quelle la cui finale è preceduta da m; grandissimo onore j magnanimo uomOf fiamma antica, rime amorose^ salvo il monosillabo mi^ e la voce come innanzi all’e e alF /• d£l troncamento Noi confondiamo spesso il troncamento con l’elisio^* ne; questa si fa innanzi a vocale, e domanda l’apostrofo in luogo della lettera che si toglie; quello si fa generalmente innanzi a consonante, e non vuole apostrofo, eccetto in alcun caso; in modo che dicendo un abito, un altro, alcun antico^ non ci vuol Tapo&trofo, perchè uno e alcuno si troncano innanzi a consonante, K^a )9ai£re, un fratello; ma ci vuol l’apostrofo. dicendo un* anima, un* insidia, alcun altra, perchè una e alcuna non comportano troncamento, non potendosi dire II» moglie, alcun donna. Così qual potendo esser tronco e pel mascolino e per lo femmininoi non vuoIq apostrofo in nessun caso, qual alma gentile. Le vocali che patiscono il troncamento sono Ve e il^Oi tera e si profferisce ce e ci, o sce e sci 9 e se dicessero questo e non quello essere il giusto suono» Torremmo da loro sapere se è alcuna differenza tra pace e pasce, pece e pesce, loquace e ambasce, pernice, cornice, e stamui^ tixce e siordisce’ y e se pure insistessero in afTermare che egual fosse la pronunzia in tutti questi vocaboli, ne gioverebbe sapere, per nostra istruzio^ ne, il perchè si scrivono con differente ortografia; e per qual ragione si vo" glia togliere un suono alla lingua» e di ce e ice fame un solo; finalmente volentieri udiremmo se in questo nostro idioma è alcuna sillaba, in cui profferendo s* aggiunga veruna benchè minima cosa, la qua! l’occhio non veggia: Dicono che piascere è più dolce che piacere i ma, quando par fosse, che non èj non mancano parole in italiano con le quali farsi la bocca melata di questa dolcezza, essendo pieno di vocaboli che portano scia, sce, sci, scio, sciu, da saziarne chi ne è vago, senza distruggete eia, ce, ci, ciò, cùf, suoni da quelli assai differenti. A coloro poi che ci vogliono mantenere che il suono che essi intendono di questa sillaba non è nè ce nè sce, ma bene un medio, io dico che sognano; che la nostra lingua è ben decisa ne* suoni, e non ha i dnbbii «gli incerti come l’Inglese.