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aiuto, e poi che anche ia an^opera che 6i tenga per un ora* colo possono essere degli errori; e non s’ha a credere tatto ciecamente quel che si trova anche ne* buoni libri. Cosi io qui potrei errare nel notare questi gallicismi, e chiamar con tal nome di quelle espre^ioni o vocaboli che fosser buoni; avvenga che in questa parte Tarbitro sia la memoria; la ragione non vi può niente; come nel presente caso, tntto ciò che io posso dire è che non mi occorse mai, nel leggere i classici, di trovarvi essere alle prese. Trovare per parere Vi ha tahmi i quali non trovano la lingua nostra co’ sì atta ad esprimere le cose di guerra. Vedi Lancetti nella Proposta, In italiano si dice, ai quali non pare» Ad onta per in dispetto Ad onta di emblemi sì poco reverendi. Onde sia tolto questo ad onta io non so; francese doq ò; ma io lo espongo qui perchò si esamini e si fugga, scegli esprime un’idea falsa. Forse, perchè a cui si fa onta si fa dispetto, per analogia si è introdotta questa espressione, la quale non mi venne mai trovata in buono italiano. Onta mi suggerisce l’idea di vergogna, e non idea di opposizione quale è compresa in dispetto. Sia libero, con tutto ciò, a chiunque paia buona Tadoperarla. I primi e i secondi per quelli e questi Che se i primi possono offendere i nostri libri di qualche macchia, i secondi gli oscurano eternamente Pert. Che importa, dice, che si dica piJi tosto questi e qfielli che i primi e i secondi? V’è forse da dubitare, io rispondo, qual sia migliore espressione?