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391 ètof^r ingannato alamo. N^ secondai esempio, se il verbo fosse in congiuntivo, il dicitore esprioierebbe che egli, per Dessuna circostanza, conosce hi persona a cui parla; laddo-^ ve, usatido TindicalivOf mostra che abbia gi«qualche idea di lui; si che il congiuntivo in questo caso dimostrerebbe anche non curan2a«o negligenza nel cercare di raffigurare la persona cui {H}Ì si riferisce; la qual cosa si disdice in chi voglia esser cortese» Nondimènói potrd^be essere altresì che i detti, due verbi fossero posti’ nell’indicativo, per la sola ragione che, dopo non sapere^ si usa pure questo modo; perche l’idea di non sapere si può anche esprimere posi-« tivamente* Nel terzo esempio il primo crederebbe non fu messo in coDgiuotivOf perchè. come abbiamo detto, questo verbo regge anche Tindicativo, e poi i primi. due verbi non corrispondono insieme ne* tempi; e bisognerebbe dire ere-do che egli creda^ o crederei che egli credesse^ il secon«* do crederebbe si potrebbe mettere anche in congiuntivo in virlà della parola allora che espressa in supposta guisa. Nei quarto esempio era% con tutto che dipende da una interro*gazione,è posto neirindicativo,o per esservi una circostanza conosciuta, cioà che alcuna cosa era^ o per togliere la ripetizione del medesimo modo» !• Idue fratelli dUbitaiuin forte rroN gV inùannas-^ SE. B. 2. Temo che jton sia già sì smarrito, ch^ io mi sia tardi al soccorso lessata. IX 3* Temendo non il sonno qtd-* w lo soprapprendesse^ si levò. B«4* ^^^ manca se non che fenga agli orecchi delpadron mio, e che ancK egli non FAcciA qualche pazzia^e che non ne nasca. qualche scan* dalo d’importanza* F. 5. Diragli da mia parte che si guar^ di di NON AFEK troppo creduto, o di non cnEDsns alla .