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38a messOfperciò che in così dicendo considera il tempo nel qua* le di presente si traova come aflfatto diviso e lontano da quello trascorso! espresso per stanìottina. Egli v’è per certo molta filosofia nell’uso di queste due forme del verbo. Parendomi che pi fosse uscito di mente ciò che io a questi dÌ9 co* miei, piccioli orcioletti, v^ ao dimostrato, cioè che questo non sia vin da fanuglia^ pel rotti dima-strare* B. Parrebbe al primo che s* avesse qui a dire pi dimo^ strai epe f ho poluto; ma il dicente fa uso del perfetto composto nel primo caso, ho dimostrato^ benchè riferisca tempo passato^ perchè rammenta un’azione che aveva ripetuta per parecchi di,insino a quello in cui si truova; e usa il semr plice polli nel secondo, perchè accenna un solo atto già trascorso, e determina il tempo per la parola oggi sottintesa* DSL FUTUaO I • Non pe ne ricordate? Oh rendetemela^ eh* ella non SAfiji forse quella. F» 3 Chi SAtut costui che pien così difilato alla polla nostra? F. Pare ad alcuni che in queste espressioni sia adoperala la forma del verbo esprimente il futuro in luogo di quella che accenna il presente; ma pur Tanalisi del concetto che comprendono dimostrerà idea futura; cioè. Rendetemela^ che forse, dietro esame, troperete non esser quella; Chi troperò io esser costui quando Vaprò riconosciuto? Quindi la parola comunalmente detta, sarà^ in vece di ciò èpos’* sibile^ ciò si troperà forse esser vero; il che mostra più va-i ga incertezza che il verbo in presente»