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335 questo; se^ dopo tanto leggere i migliori con la mente a ciò ialesai fosse ancor possibile ch^io in questo particolare m*ingaonassi» direi che non fosse più da credere per niente alle mh parole, e che la mia grammatica s* avesse a gittare al fao:o. E se mai il Perticarii come è da supporre, trovò sono a dire asini in qualche edizione del Decamerone, sarà stato uno errore di stampa, e non può essere altrimenti. Già si esclude il caso in cai essere è accompagnato da un aggettivo, è fmvnuiglioso a udire; è piaceifole ad ascoltare^ ove tutt* altra cosa si intende^ che dovere o bisognare; in altro senso, e in ispecie di rimanere, restare^ ho raccolto i seguenti testi» I. Questi non {fide mai T ultima sera^ Ma, per la sua follia^ le fu sì presso^ Che molto poco tempo A volqek era. D. 2* Omaij care compagne^ niuna cosa resta pia a fare al mio reggimento^ per la presente giornata, se non darvi rei* na niwsHi^ la quale f di quella che È 4 venire^ secondo il suo giudizio ••• disponga* B. 3. Che k a pensare^ che tu sii con una tua sorella mai più da te non veduta^ e in casa sua^ e iH)gli di quella uscire, per andare a cenare all’alb^^ go? B. 4- E così spero che avverrà di quelle novelle che per questa giornata sono a raccontare. B. 5«// re^non es^ sendovi altri A dire^ cominciò. B» 6«Come avviene, a chi ha il viso forte ricagnato, che altro non É a dire, che ai^rlo cantra f usanza. Casa Ora, ecco Tanalisi delle idee che si contengono in questi esempj. Nel primo, era a volgere comprende Tidea rima-neva a volgere j non già doveva. Dicemmo a carte: iZ i, che la preposizione a seguita da un infinito, e preceduta da un aggettivo, tende a mostrare in qual riguardo una cosa sìa, per