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3a3 m difetto? D. £ pregolh ^ poi wrso Toscana andas^a^ gli piacesse d’essere in sua compagnia. B. Dunque si può ado** perare poi in luogo di poichè. Lo ripeto perchè si notì« Prima che; in ora prima che. Madonna ^ non s^i scon^’ foriate prima che fi bisogni. B« Purchè; pure che, quando nulla ostante il contrario, avvenga questo che è«La medicina da guarirlo so io ben fare; purchè a wi dea il cuore ecc* B* Qualora; in quale ora, nel caso che; può supplire quan^dOf dove^ e se. Tindaro al sers^igio di Filostrato attenda, qualora gli altri attendere non vi potessero. B« Quando bene; quando anche ci sia il bene che è. Quindi; di qui; per la qual cosa; equivalente di onde<, Savj pochi si truwano; quindi à che i consigli seguiscono malo effetto. Albertano. Sebbene; se pur vi sia il bene che è; corrispondente a benchè. Sebbene Podere e la mestura di questo succhio of* fende. Crusca. Veramente, in questo esempio, l’analisi dell’idea compresa in sebbene è, se pur sfi sia il male che è; perchè Tidea originale ha dato luogo ad una semplice opposizione, o in male o in bene. Senza che; quel che è detto basterebbe, senza aggiun« gere che; corrisponde a oltre a ciò^ Senza che^ egli ha alcune altre taccherelle con queste^ che si taccionperlo mi-^ gliore. B. Quis^i gran parte della tua ricchezza s^edrai co^ me si traffica; senza che tu diventerai molto migliore^ e più da bene. B. Questa bellissima congiunzione era stata abbandonata dai moderni per l’inoltre che mi sa di francese. Sì che; così che; essendo così ne avviene che; equivale a in modo che^ tanto che. Desinas^a la mattina con lui Bin-^ uccio; sì che egli voleva far della salsa. B. S