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gire l’impeto de’ cani, e l’intemperie del tempo, si è adoperato questo vocabolo per termine equivalente a volere o piacere; sì che a mia posta significa a mio piacere, a mio volere. In tutte tre le soprapposte espressioni la preposizione a segna il riguardo cioè la tendenza dell’azion del verbo.

piu', il piu', per lo piu'

I. Per consolarti di quella cosa che tu piu' ami. B. 2. A mostrarlo con romore e con lagrime, come il piu' le femmine fanno, fu assai volte vicina. B. 3. Mostrandogli così grossamente, come il piu' i mercatanti sanno fare ecc. B. 4. Chi’l fece, nol faccia mai piu' . B. 5. Egli m’ha comandato che io prenda questa vostra figliuola, e che io... e non disse di piu' . B.

Più, dal latino plus, comprende queste idee, in maggior grado, in maggior numero, in maggior quantità. La prima idea cape nel primo esempio, la numerale nel secondo e nel terzo, la quantitativa nel quinto. Il più è compendio di per il più, cioè per lo maggior numero delle volte. Il quarto esempio si vuol reintegrare così, mai più che questa volta; il quinto, e non disse numero di più parole.

ratto, presto, tosto

I. Ratto, ratto, che il tempo non si perda. D. 2. Deh! sì, per l’amor di Dio, facciasi tosto. B.

Ratto, da rapire, è simile all’aggettivo rapido, il quale è pur derivato da rapire; onde significa in modo rapido, rapidamente. L’avverbio tosto lo fa il Biagioli procedere, per metafora, dall’aggettivo tosto, abbruciato; quasi si dicesse, facciasi intanto che è ancora tosto, cioè caldo; e quindi equivale a presto. Questo avverbio vien dal latino præsto, composto di præ e sto; in italiano sto avanti.