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a4o (ermioatOi ma approssimalivoi si dice uscirono da dodici a tredici fanti ; sono passati da otto a noQe dì; ella incontro^ gli da tre a quattro gradi discese; perciò che l'incertezsa es- sendo circa a uà numero più o meno ^ si circonscrive quella col segnare con la preposizione da il numero onde comincia, e con la preposieione a quello a cui tende e termina, espri- mendo cosi un movimento di provenienza e uno di tenden- za. In questo caso gli esempj 6* e 7. mostrano che Tidea di tendenza si può sottintendere; anzi è piò in uso il dire usci-' reno da dodici fanti; sono passati da otto dì; ella incontragli da tre gradi discese. Nel quinto esempio si potrebbe pur di- re i/i/70^ery^e, qualificando in questo modo il nome tempo che precede. Eccone un esempio: Pan^ allora tempo a Te* daldo di palesarsi. B. £ anche la preposizione a si può adoperare in questo caso: Se io ti wlessi rispondere alle r/- me 9 e* ci sarebbe da dire troppe cose; ma un dì ci sarà tempo a ricordartele. F«, dinotando così la tendenza del tempo air azione di ricordare ; laddove, usando </a, si fa il tem- po r agente dal quale proviene la possibilità di fare. Ma, avendo io fra i Romani molte volte sentito usare tortamente questo da in costruzioni in apparenza simili a questa, per esempio ebbi il piacere da s^ederla^ in luogo di di y^ederla^ si noti che si può adoperare la preposizione da solo quando si possa provare che vi siaTidea di provenienza. A beu inten- dere il senso del nono esempio si vuol prima produrre Ti- dea compresa nella parola poco fa^ che è// tempo passato dal momento che io ci fui insino ad ora fa poco tempo. Dun- que la proposizione intera è io non ci fui mai se non comin'^ dando da poco fa e ^eneruioin tjuà. Poscia che si dice comin^ dare da e cominciare a, si distingue che, per la preposizio-