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i84 risponda a in questo^ in ciò « come in ^el ci è intinta del Davansati, ove intende della immatora morte di Germani- co per ydeno o affaturamento di Pisene affrettata^ E sta bene ancora qnando nella medesima proposizione sia biso- gno del ci personale, come nel quinto esempio. Finalmen- te , eccone dae esempj del Gelli, usati co* verbi ^len^ore e liSf^y^orreyGoi quali il Boccaccio adopera ci. Va alle faccende tue; e pensjìcì su molto bene. Io iH>gtio oggi f^xnmre se io CI potessi disporre mia madre in qualche modom DKL PBOIIOMB OJ^TOS (l) I • Per ifuesia andata onùs li dai tu iHmto^ intese OO' se ecc. D. a. Se io a ciascun di %H>i donassi un regno qi^ le è quello onds io la corona attendo^ non debitamente vi avrei guiderdonati. B. 3. Essi fanno ritratto da quello oif" BE nati sono. B. 4* Per quello usciuolo ojtdb era entrato il mise fuori. B. 5. / casi infelici'^ onde io con ragione pian* go^ con lagrimcifole stilo seguirò. B. 6. Se wlete essere uomini^ io vi mostrerò ben via^ onde wi scanalerete da tan- ti mali. Da« S. G«  A. trovar la verità delle cose in grammatica si deve prima cercare qual sia il nudo e semplice senso di un voca- bolo dalla sua radice; e poi, qualunque volta paia da quel- la scostarsif ridurlo, per via della analisi , al suo principio alti*imenti, se si modifica il senso di quello a seconda del bisogno di chi se ne servot si fa lecito il traviare per ogni verso, fin che più non si conosce il suo vero officio , il suo giusto uso. Io non dirò dunque, che onde significhi di che^ (i) Questo manca interamente nella prima edizione, e non V é faUo menzione d* altro che della congiunzione. I solecismi della Proposta m* ban fatto (iure qnesU aggiunUi <^Ua quale in rero era grande necessità.