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»79 io porlirarticolo, come nel citato esempio delBartoIi, e non ìa altro caso. Ora, a che serve l’articolo P Egli, come abbia- mo a suo luogo ampiamente dimostro, serve ad accennare una cosa determinata, o per quello che precede il nome a cui è apposto, o per quello che lo segue. Il Boccaccio dunque , dopo aver nominata EBgenia, dice: E prima cominciò a di’* Hinguère le parti di lei^ lodando i capelli , la fronte^ ecc. Qaal bisogno di mettane un pronome che ricordi di lei dopo lodando^ come è posto dopo lepartS Non è l’articolo quello che fa intendere chiarissimamente che d’ Efigenia sono i ca- pelli e la fronte, poiché T ufficio suo è di additare una cosa determinata ? Non si dice : Lasciami saziar gli occhi; Apri t animo alle mie parole^ senza i possessivi miei e tuo^ per la stessa ragione? e ancora eccotene un altro i eccoti f altro^ tolto a questo il pronome a cagione delP articolo ? Tuttavia, mi si potrebbe dire „ Perchè mostri tu tanta smania di espellere dall’ italiano questo ne con V oggetto, sin quando potrebbe pure essere necessario, come appare per quel le parti di lei del medesimo esempio che tu alle- ghi del Boccaccio; ove ben poteva egli dire distinguerne là partii poiché le parti solo non bastava , modo più conciso che quel suo distinguere le parti ili lei laddove tu ti dai tanta briga di difendere e di ammettere per buono V altro ne del Macchia vello. Di ciò ne è testimone V jifrica (i), code più altri eseropj alleghi a carte i6o,e che,per difender^ (i) Un nostro amico ci ha fatto avvertire che questo ne del Macchia- Tello si potrebbe ben prendere nel senso di et a 11015 ma, aprasi il Volo- Be deUe storie Fiorentine^ et nella dedica a papa Clemente VII , si trove- rumo due esempj che tolgono questo dubbio. £i dice: Massimamente veg* gendo come della memoria del padre di 5. 5. io ne ho parlato molto, E poi ùi che ne fu cagione la sua bret^ vita.