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178 Disse egli forse distìnguerne le partii lodandone i ca- pelli ^ di lederne gli occhi ? Ancora dico esser gallicismo il porre il pronome ne in laogo del qualificante deiroggetto ( pur che 1 oggetto ab- bia Tarticolo ), anche quando detto qualificatore non rap- presenti una persona, ma una cosa appartenente airogget- to; come ne* seguenti estratti d*una grammatica di Parma, nella quale pure trovai alquanto di buono ragionamento. !• Lo tteito si dica di egli, che fa sovvenire di un nome antecedente Ce, e IfE esprime la identità, a. Per evitare dunque una si gran moltitu» ’dine di pronomi^ starà bene di ristringerirg la defini%imu troppo larga, 9, Imperciocché sono essi sostantivi universalit e non già aggettit^i che si riferiscono ad alcun nome^ e ìfB risveglin V idea. Si deve dunque dire ed esprime la sua ideniità , o la identità di quello^ starà bene di ristringere la loro definii- zionCf la definizione di essi^ e riss^glin Videa di quello. Ed eccone in pruova di ciò alcuni esempj» I • Sommamente il commendarono^ {il palazzo) e ma-- gnifico riputarono il signor or quello. Br 2* Più attenta^ mente le parti dì qoello ( giardino ) cominciarono a r/*- guardare. P. 3. // quale ( monistero ) non nomerò per non diminuire in parte alcuna la’ fama sua* B, 4* Cke abbiam noi a far del nome , poiché noi sappiamo la s^irtiL B. Non disse il Boccaccio, e magnifico se riputarono il signore^ pia attentamente le parti ne cominciarono a ri^ guardare , per non diminuir Jfs in parte aliena la fama , poiché noi J9E sappiamo la virtù. £ di questi esempj ne potrei produrre infiniti^ mentre che non ne trovo uno ne* classici, in coi Toggetto del ver- bo, con Tarticolo^ sia preceduto da ne. Ma parrai forse ad alcuno una sottigliena, un cavillo, il volere escludere il pronome ne dall’oggetto proprio sol quao*