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«49 !• Mostrando di non as^er cura di ciò che ella si mo^^ stram schifa. B. 2. Ho ripreso la cura delV esercito con la fedeltà medesima cbe lo tenni* Dav. 3, AlUevansi tra 7 medesimo bestiame^ in su la medesima terra i padroni cbe i servi. Dav. 4* Trovai molti compagni a quella medesi- ma pena condannati cbe io* B. 5. E forse pia dichiarato lo Qf^rebhe V aspetto di tal donna nella danza era^ se le te- nebre ecc. B. 6. Or^ non conosci tu questa giovane conve-^ nirsi avere in quella reverenza cbe sorella ? B. Anche le preposizioDi di e con^ a e su sì possono sot- tintendere al congiuntivo che^ come si scorge in questi e~ sempj. Nel primo , adunque, si supplisce di ; nel secondo con^^ cioè di che ella; con che lo tenni. La preposizione in- tesa nel terzo è in su; nel quarto a; ma v* è ellissi d*allre pa- role; la intera costruzione essendo in su che^ o in su la qua-* tessono allevati i servi; a chea alla quale io son condannato. Nel quinto è sottinteso un che agente del verbo era ; cioè che ìiella danza era ; ardita e leggiadra ellissi. Anche nel qui seguente esempio del Davanzati è tolto il che , corri- spondente con quel : Consigliandosi quel fosse dafare^ suo /tgUuolo voleva sollecitasse d andare a Roma. Gran mercè al Davanzati e al Macchiavello che e* insegnarono levare la so- vrabbondanza di questi che sempre ridondanti nella nostra linguai e onde il Decameron trabocca. Innanzi a sollecitasi 5e la congiunzione che è sottintesa. Egli è di gran giovamento per la intelligenza de’ poeti il saper supplire le preposizioni che sono sottintese innanzi a cAe. Nel primo canto della Divina Commedia se ne trova- no tre, il cui concetto sta celato sotto il velo della ellissi ; celato a chi non conosce V analisi delle idee. Mi ritrovai^ dice il Poeta nella bella prima terzina, in una selva oscura^