Pagina:Grammatica filosofica della lingua italiana.djvu/159

i3i CAP. XII. DEGLI AGGETTIVI POSSESSIVI m/o, tuo^ suo^ nostro^ iH)stro^ loro. Questi aggettivi, cbe chiunque può comprendere per- chè si chiamio possessivi, sono stati finora, per la maggior parte di coloro che hanno trattato questa materia, classi-^ ficati fra i pronomi; ma, poiché il pronome sta in luogo del nome, e queste parole al contrario sono per lo più giunte al nome, noi le mettiamo fra i qualificanti , che è la pro«  pria loro classe. Loro^ in vero, è pronome; non pertanto lo poniamo ancora fra questi aggettivi, perchè rappresenta il possessivo nella terza persona del plurale, il quale manca. I « Non accorgendosi cK egli era uccellato , mandò per £ amico suo. B. 2. Contentate tt piacer r ostro. B«  3. ^ me bisogna la fostra fede. B. 3. /o non intendo di risparmiar le mie forze* B«  II possessivo suole essere accompagnato d^lP articolo per le medesime ragioni già esposte nel capitolo che trat- ta della teorica di esso, come sono per dimostrare. Vero è che il possessivo potrebbe per se medesimo servire di se- gno dimostrativo « e tener co^i ad un* ora il luogo d’arti- colo e di determinante, il qual officio, in fatto, alcuna vol- ta lo fa; ma, come le cose pure della medesima specie cbe uno può qualificare, per esempio, per sue^ sono àncora ab- bienti a distinzione e a determinazione , per pariioolaritii o per confronto, 1* articolo apposto al possessivo esprime in italiano più idee sottili ed espressive, le quali si perdo- no nelle altre lingue che in questo punto sono circonscritte