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"9 particolare, come nel primo esempio» o pure tutta una prò* posizione, come nel secondo. Nel Caro si trovano poi varj esempj, ne* quali questo vocabolo così adoperato si riferi- sce a persona ; ma per noi ciò non basta a formar regola. Nelle espressioni in. Firenze medesimo ; nel contado di Lucca medesimo^ ove il Bartoli lo chiama avverbio, non è altrimenti; ma un aggettivo, nel primo caso di luogo sot** tinteso; nel secondo, di contado^ espresso. CERTO ALTRO AGGETTIVO INDETERMINATO I • Che dal collo a ciascun pendea una tasca^ che et- i^a CERTO colore e certo segno. D» 2. Molti furono che la forza corporale e la bellezza^ e certi gli ornamenti^ con appetito ardeniissimo desiderarono» B. Dissi Della introduzione che, se io volessi, nel modo ch’io tratto questa scienza, dar ragione di tutti i casi che in uoa lingua forniscon materia da filosofare, io dubiterei che i miei fasdcolt non avesser più fine ; che, mentre io stava, nel seguente capitolo, per esporre il concetto della voce un preposta talvolta a nomi di persone delle quali si sup- pooesi parli altrui perla prima volta, nel senso appunto che oggi più comunemente si usa accompagnato dello aggettivo certo^ lasciai quella, e mi fermai con la mente investigatrice sopra questo, per la stranezza sua, e del modo che è qui usa- to;con ciò sia che il vocabolo esprima per se cosa notissima; laddove nel presente caso si usa ad accennare persona non nota a cui si favella, e poco anche a chi parla. La cosa mi par«  ve doDque degna di schiarimento; e come che al primo non concepissi alcuna idea che mi promettesse subita soluzion del nodo, anzi mi paresse assai remota; pure, confidando nella virtù del nuovo metodo , mi misi a investigare, e to-