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«9 rilà di Dante e del Boccaccio^ da pieU^a^ togliendo V /, si fa peirane^ petrinai petruzza^ La quinta 2io/o| accenna piccolezza e disprezzo* IlBoc* caccio ne offre il primo significato nella parola lacciuolo del quinto esempio; e si discerne il secondo nella espressione del medesimo: mercatantuolo di quattro denari che egli è I La sesta icciuolo « dimostra piccolezza e disprezzo ; ma pnò anche significare la poca importanza che si dà alla persona cui si attribuisce. L* Ariosto ci porge la prima idea nella voce omicciuolo^ dicendo: gli dimostrò il bruttissi-- mo omicciuolo* Il Boccaccio ci fornisce V altra nel sesto esempio • La settima e//o, può esprimere semplicemente un* i- dea di non importanza o piccolezza deiroggetto» o disprex^ zo per la persona cosi qualificata. Abbiamo il primo senso nella parola vasello del settimo esempio» Il Firenzuola ci dà il secondo io procuratorello della proposizion seguente: Che direte d* un certo procuratorello ecc. L^ottava /ce//t>, può esprimere i. semplice piccolezza; ^. disprezzo. 3. grazia o leggiadria. Ritroviamo il primo con- cetto nel diminutivo na^icella dell* ottavo esempio ; il se- condo ci yien dato dal Boccaccio nella voce fraticello^ di- cendo un fraticello pazzo; e V ultimo, nel medesimo voca* bolo, dal Petrarca: E i neri fraticelli, e i bigi, e i bianchi. La nona eretto^ può significare semplicemente la pic- colezza d*un oggetto, e anche la mobilità del naturale d'una persona. Il Redi ci porge il primo senso nella parola coie^ felle della seguente proposizione: / libri son tutte cose- relle stan^xUe in questa città, lì Firenzuola ci dà il secon- do in pazzerella del nono esempio.