Pagina:Grammatica filosofica della lingua italiana.djvu/112


85

cennerà tendenza al male; arcigno ad asprezza, ad acerbità, benigno, al bene. La terminazione dell’aggettivo in ile dinota apparenza, massimamente nell'aspetto della persona, di quella cosa della quale trae l’aggettivo sua denominazione, o pertinenza o proprietà di quella; sì che l’espression giovenile del 6 esempio vai quanto errore che è proprio della giovanezza; e così febbrile aspetto dinoterà nel viso sintomi visibili o apparenti di febbre; maschile, apparenza di virilità. Finalmente la terminazione in ale esprime qualità proveniente da quella cosa della quale è formato l’aggettivo; onde il fatale dell’ultimo esempio significa decretata dal fato; regno animale vuol dire quella parte della natura che comprende gli esseri dotati di anima; e cosa naturale, significa cosa proveniente per via diretta dalla natura.

Amico, se non ti ho pienamente contento, se questa mia definizione è difettosa, m’avrai per iscusato; che io ho fatto quanto la brevità del tempo e la novità dello argomento m’ha conceduto.


CAP. VIII.

DEGLI AUMENTATIVI E DE’ DIMINUTIVI


Fra le particolarità della lingua italiana sono alcune alterazioni di nomi, dall'uso introdotte a modificare l’idea originale, ad accrescere o diminuire l’idea della grandezza degli oggetti, con l’aggiungere una o più sillabe ai nomi