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parte seconda - capitolo xxxii 59

abbia giammai avuta la menoma inurbana mira di porre il Gratarol in sulla scena, devo dire con mio dolore: il Gratarol si è posto e fu posto in iscena nella mia commedia: Le droghe d’amore.

Presentatosi appena in sul palco quel personaggio, un enorme applauso e un’universale picchiata di palme che andò alle stelle m’avvertirono abbastanza che le anteriori prevenzioni avevano stabilita un’illusione perfetta e che con l’indegno soccorso d’acconciatura, di vestiti, di gesti e di passi insegnati all’attore, era presentato agli occhi de’ spettatori in carne ed in ossa il Gratarol.

Se quanto ho prima narrato colla voce della candida veritá non difende la mia innocenza su questo proposito da me abbonito, altro non mi rimane che il commettermi alle lingue delle oneste persone informate e che mi conoscono alienissimo dal tener mano a tali disusate, inurbane, anzi abbominevoli azioni, sapendo ben io che non siamo ne’ tempi dell’antica repubblica d’Atene né dell’audace comico scrittore Aristofane.

Averei bramato in quel punto che il comico Vitalba riscuotesse, non riguardo a quel buon uomo ma riguardo al nero artifizio tramato, le urla che si meritava piuttosto che applausi.

La generalitá delle unanimi acclamazioni mi fecero compiangere il Gratarol come un uomo poco amato e meno considerato di ciò che per avventura egli si considerava.

Nel vedere il personaggio in quell’apparecchio mi rovesciai all’indietro con del dispetto, dicendo con impeto al Sacchi ch’era nel palchetto giulivo: — Che figura è quella? Ora trovo la vera ragione dell’arbitrio della parte cambiata. Quanto vedo mi duole e mi penetra sino all’anima. Questo è un troppo abusare della mia sofferenza e condiscendenza. Domani il dramma ragionevolmente vi sará sospeso. Lo desidero, e solo m’increscerá che venga addotta da’ pubblici parlari una falsa causa di tal sospensione a pregiudizio mio.

Quel capocomico mi rispose con un sangue freddissimo: — Temo anch’io una sospensione per mio danno, essendo la faccenda molto bene avviata contro il suo svantaggioso preludio.