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lettera confutatoria 305

d’«ipocrita», lascio a voi, signor Pietro Antonio, l’arbitrio di dar quel nome che se gli conviene.

Se però l’uomo che sostiene possibilmente la virtú per debito di religione, per utilitá d’una sana morale, per mantenere in vigore la necessaria subordinazione ne’ popoli e per utile delle societá, si merita il nome d’«ipocrita» soltanto perch’egli è uomo, non vi offendete ch’io consideri bestia perniciosissima al genere umano l’uomo che non si può chiamare «ipocrita» per la sola ragione che, levando egli il guinzaglio alle umane passioni, innalza il vessillo del vizio sulla sconfitta della virtú.

Ma voi, misero effemminatuzzo occupato il cervello dalle leggerezze e dalle frasche di Cupido, vi chiudete a credere e a chiamare «ipocrita» l’uomo che sostiene la virtú perch’egli condotto da una simpatia naturale ha dell’affetto per qualche femmina? V’ingannate. Estendiamo alquanto piú la denominazione d’«ipocrita», com’è dovere; e conoscerete che voi siete un ipocrita e ch’io non lo sono.

L’ipocrita veramente è quello che per delle mire di giugnere ad una meta che s’è prefissa, qualunque sia questa meta, costringe il di lui esterno a comparire diverso dall’interno suo.

Ora s’io non volli mai cariche, né mai onori, non mai lucri, se fui pago del mio proprio stato, se vissi sempre a me medesimo alienissimo dal coltivare possenti, se non fui giammai spigolistro, se mi sono spassato ognora a favellare ed a scrivere libero scherzevolmente facendo l’osservatore, se non fui schizzinoso nelle mie pratiche generali, se soprattutto sferzai l’ipocrisia e gl’ipocriti, se non ho mire di giugnere ad alcuna meta; come mai, Pietro Antonio, ammaestrato dall’unico libro d’una attrice scenica vostra amante e con me irritata, vi sforzate da classico uomo leggero e pettegolo di porre a me le vesti indosso e la maschera sulla faccia dell’ipocrita?

Leggete le ingenue Memorie della mia vita, rileggete gli scritti miei, che infingendo dite d’aver letti con tanto piacere; mi troverete interamente svelato e senza maschera alcuna: formatemi un rigoroso processo a delle fonti piú pure e piú sincere, e scoprirete l’uomo che originalmente ho qui sopra dipinto.