Pagina:Gozzi - Memorie Inutili, vol 2, 1910 - BEIC 1838429.djvu/306

300 memorie inutili


Datemi alquanto di respiro, e vi proverò che per ogni conto l’ipocrita siete voi e non lo son io. Degnatevi di volgere la sublimitá del guardo vostro sulle umili veritá delle Memorie della mia vita, e condannate poscia me, se vi dá l’animo, del proseguimento della replica delle Droghe d’amore dopo la recita indispensabile del venerdí; replica ch’io sulle promesse altrui promisi a voi che non seguirebbe. Se aveste avuta la urbanitá di cercare la ragione d’un tal disordine, avereste rinvenuto che della altrui parola mancata l’offesa era piú mia che vostra.

M’averei forse fatta mantenere quella parola ed era risolutissimo di volerla mantenuta.

I testimoni patrizio Paolo Balbi e Raffael Todeschini furono presenti alla mia determinata risoluzione; ma il villano infamatorio traditore forsennato sollecito viglietto che m’inviaste e che faceste spargere in copia per la cittá, con uno de’ vostri omogenei perspicaci animaleschi soliti strattagemmi, viglietto che certamente non sembra uscito dall’albergo d’un uomo civile né dalla penna di Pietro Antonio Gratarol nobile padovano, ma piuttosto uscito da una taverna e dalla penna d’un facchino ubriaco, doveva ben essere sufficiente a farmi desistere dal cercare che la commedia non corresse sino al giorno del giudizio universale.

È un bel leggere nella pagina 44 della vostra Narrazione questa braveria da voi scritta in Stockholm: «Conte, voi dovete la vita a qualche angelo tutelare che benedimmi, acciò potessi frenare il cieco impeto d’uno sdegno per altro giusto, il quale, guardi Iddio, non represso, ben vi faceva quella notte severamente pagare il fio». — Di che, signor Pietro Antonio? Di que’ torti che la vostra frasca riscaldata fantasia s’era creati per dar retta da maturo e grave secretario d’un senato a’ motteggi insidiosi d’una scenica attrice vostra amante con me irritata? Dio voglia che quell’angelo tutelare, al quale voi dite ch’io ho l’obbligo della vita perché ha benedetto e frenato il vostro furore, benedica i passi vostri e il vostro cervello, onde possiate indirizzarvi a buon cammino e discernere la veritá.

Nella pagina 49 delle vostre bugie, che voi decantate nella pagina 52 per veritá «corpo ed anima delle vostre narrazioni»,