Pagina:Gozzi - Memorie Inutili, vol 2, 1910 - BEIC 1838429.djvu/292

286 memorie inutili

proccurato per aver dato retta a una riferta d’un’attrice e, can guasto furioso contro me solo, cercaste di rovinarmi con un memoriale presentato senza vergogna da falso delatore agl’inquisitori di Stato; memoriale che si legge alla pagina 31 del vostro squisito libro, pubblicato con una franchezza da vostro pari e che comincia per questo modo: «Umana debolezza, scossa da circostanze troppo puerili e indegne da riferirsi alla maestá di questo supremo tribunale, indusse il signor conte Carlo Gozzi a spargere di satira una sua commedia tolta dallo spagnolo ed intitolata: Le droghe d’amore, e ad innestarvi un carattere apposito unicamente per fare scherno e ridicolo dilegio dell’umilissima persona di me, Pietro Antonio Gratarol, onorato del prezioso ministero di secretario dell’eccellentissimo senato e recentemente fregiato della destinazione di residente alla real corte di Napoli»; — con ciò che segue nel vostro assassino falso delatore memoriale, dettato da uno spirito diabolico di vendetta d’un’offesa ch’io non v’ho fatta, e interamente appoggiato a delle uniche informazioni che raccoglieste da un’attrice scenica con me irritata per quelle «proprie ragioni di sdegno contro l’autore della commedia»; ragioni che voi accennate e non dite, ma che leggerete nelle mie Memorie, se però la vostra elevatezza si degnerá d’abbassarsi a una cosí umile lettura.

Non so se pretendiate ch’io vi ringrazi d’una tale nerissima azione. Trascorriamo per ora. Ella diverrá ancora piú sozza, com’io ve la dimostrerò.

Se sul vostro ricorso que’ giudici gravissimi avessero fatto sospendere la commedia, siate certo che avrebbero favorito piú me che voi; e se mi chiedete se dovessero comandare la sospensione sulla vostra supplica, per mio parere vi risponderei di sí. Perocché, fosse vera o falsa la vostra querela, da qualunque fonte derivasse la vostra sventura, la veritá è che un secretario del senato, eletto ministro ad una real corte, era in una specie di berlina in un pubblico teatro, e che per troncare un tal considerabile sfregio era un nulla il fermare una scipita commedia.

Tuttavia non v’offendete s’io non vi do gran ragione sulle declamazioni che scrivete enfaticamente nella vostra pagina 32