Pagina:Gozzi - Memorie Inutili, vol 2, 1910 - BEIC 1838429.djvu/263


carlo gozzi alle sue «memorie» 257


Mi crederei fortunato se mi riuscisse di raddrizzare de’ sbilanciati cervelli, che vorrebbero capivolgere la intera mappa mondiale a seconda delle loro idee guercie, disordinate e sconvolte.

Per quanto questi cagnolini s’affaccendino per oscurarvi, per non lasciarvi leggere e perché siate inutili com’io v’ho intitolate, care Memorie mie, siate tranquille. I giusti saggi vi leggeranno, e la vostra semplicitá e candidezza fará loro conoscere chiaramente la menzognera insidia pertinace de’ turgidi raggiratori rovesciatori de’ cervelli, della soda morale e delle massime salubri delle famiglie, delle societá e de’ popoli.

Difendiamo gli animi nostri dallo sdegno, dal livore e dal desiderio di vendette. Preghiamo Dio di voler raddrizzare i rovesciati cervelli che ci molestano. Perdoniamo ed amiamo tutti, e spassiamosi cantarellando sul chitarrino l’ottava dell’antico poeta toscano Antonio Alamanni:

     Mentr’io mi stava solo e scioperato
aspettando alla ragna i beccafichi,
la cagion del lor nome ho ritrovato
esser solo il beccar che fan de’ fichi.
Noi che gli becchiam lor quando han beccato,
possiam chiamarsi beccabeccafichi.
Or se chi becca è ribeccato poi,
guardiani che un altro non ribecchi noi.