Pagina:Gozzi - Memorie Inutili, vol 2, 1910 - BEIC 1838429.djvu/261


carlo gozzi alle sue «memorie»

cervello, perch’egli non pubblicasse il libro de’ suoi libelli? Erano d’uomini giudiziosi, che camminavano su due piedi come gli uomini veri, che conoscevano l’indole del lor governo e de’ cuori della lor patria, che amavano il Gratarol, che bramavano di rivederlo, i quali prevedevano che senza quella audace pubblicazione, figlia dell’ira cieca, della imprudenza e dell’orgoglio, avrebbe potuto ancora rientrare nella pubblica grazia, ottener degli uffizi dovuti alla di lui onoratezza e attivitá e morire nel seno de’ suoi congiunti e della sua patria tranquillamente.

Leggesi pure nel medesimo articolo 48 nella stessa pagina 100 del detto libro che, in sull’avviso foriere della di lui opera insigne da lui dato al pubblico, alcuni, creduti amici da quel furibondo, gli fecero giugnere queste esclamazioni d’un giubilo forsennato: — Bravo amico! fai bene; ti si conviene di farlo.

Cotesti da lui chiamati «amici meridionali» e da lui considerati veri amici furono di quegli enti novelli che camminano colle mani per terra e colle gambe all’aria, come anche quel meschino camminava per sua sciagura; i quali vedono, pensano e consigliano al rovescio e che, dileggiando tutti i loro concittadini i quali si reggono e camminano co’ piedi, adulano e fomentano l’irascibile di tutti i seguaci della loro originalitá.

Ora non è maraviglia, Memorie mie, che uno strano libro consigliato da questi tali nuovi uomini sia da lor sostenuto a diritto ed a torto, colla violenza e co’ sutterfugi in tutte le sue parti, e se cercano con tutto lo sforzo loro di render vane tutte le impuntabili veritá che contenete, onde si verifichi a gloria della ingiustizia loro il titolo, ch’io v’ho posto per umiltá, di Memorie inutili.

Essi non si vergognano di scrivere intrepidamente le Memorie ultime di Pietro Antonio Gratarol coi documenti della di lui morte per servire di supplemento alla «Narrazione apologetica » del medesimo autore, nel qual opuscolo si legge il doloroso funesto fine avvenuto nell’isola del Madagascar di quell’esule fuggitivo, da me piú che dagli editori delle Memorie ultime compianto, carico di debiti di somme considerabili di zecchini verso a de’ liberali inglesi; e fine doloroso e funesto