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20 memorie inutili


Continuava a fare il mio uffizio da osservatore, uffizio a me dilettevole, e spezialmente andava osservando tacitamente gli effetti cagionati dalle libere moderne filosofiche amicizie omogenee alla di lei prima educazione.

Abbandonato del tutto il contegno morigerato e rattenuto in cui s’era ella fatta da me conoscere ne’ cinqu’anni della mia amicizia, resa sfrenata, affettata, gazza loquace e pretendente d’aver educato il suo spirito nelle sue nuove ricreazioni di pochi mesi, trovava in lei una donna novella attissima ad appagare l’indole mia democratica.

Ella vantava d’aver apprese molte erudizioni importanti, tra le quali era giunta a sapere che la denominazione del giuoco di «rocambol» era nata da due vocaboli inglesi.

Narrava d’aver appreso a non portare piú brache, perché le brache, massime in certo tempo, chiudono e conservano sotto a’ panni delle femmine un tanfo di schifi odori. — Le donne — diceva ella — devono tener esposte le loro membra all’aria, che giuocando sventoli e purghi i fetori.

Coll’immaginazione fissa a Parigi dov’ella doveva andare, Venezia era divenuta per lei una cloaca. Gli abitatori di Venezia e dell’Italia tutta non erano per lei che goffi, dozzinali, ignoranti, insopportabili.

— Non vedo l’ora — esclamava ella, sanata da’ pregiudizi — di passare a Parigi, lá dove de’ finanzieri ricchi sfondati scagliano de’ borsoni di luigi d’oro alle attrici con maggior facilitá che in Italia non si dona una pera.

— Sia benedetto — diceva pavoneggiandosi — il fare all’amore senza riguardi d’una stupida educazione. Noi mortali non abbiamo altra felicitá che il fare all’amore sino alla morte. — Dicendo ciò, da vera spregiudicata, non faceva il menomo conto d’aver un marito e due figli.

Compariva ogni sera ne’ stanzini del teatro empiendo l’aere d’un acuto odore di muschio, cosa novella in lei; e se alcuno si lagnava dell’acutezza di quell’odore sentendosi offeso e addolorato il capo, ella con un sorriso sprezzante ed una scamoffia che credeva francese diceva: — Che pregiudizi! A Parigi sino