Pagina:Gozzi - Memorie Inutili, vol 2, 1910 - BEIC 1838429.djvu/204

198 memorie inutili


Dato l’ordine per la cenetta, ci fu aperta una camera e ci furono posti de’ lumi. L’amico non si stancava mai di fioccare parole basse nell’orecchio alle carni mie, e senza dare una retta al mondo né a me né alla biondina, sempre inchiodato al braccio della mia cara, passeggiava su e giú per la camera con quella. Le vedeva la faccia rossa come una bragia, ed io ardeva piú di lei.

Cosí passeggiando su e giú come due invasati, passarono in una camera contigua all’oscuro, in cui aveva scorto un cattivo letto.

Non li vedeva piú uscire. La mia immaginazione era annuvolata e sconvolta. Caddi a sedere appresso alla biondina senza sapere dov’io mi fossi. La biondina era muta per temperamento: io era muto per il dolore.

La coppia uscí quasi un quarto d’ora dopo entrata in quella maledetta camera e in un disordine che palesava chiaramente il per me terribile avvenimento.

Quella crudele volle venirmi appresso con un atto amichevole. Uno di quegl’impeti ciechi che non si possono frenare me la fece rispingere con un urto tre passi in dietro. Ella rimase mortificata. L’amico rimase sorpreso. La biondina tirava gli occhi e stava con la bocca aperta.

Io mi scossi, feci forza a me stesso, pentito d’aver dimostrato sdegno; e come se niente fosse avvenuto, mi lagnai dell’oste che tardava a portare la cena, adducendo che non era decenza il tenere fuori di casa quelle signore ad una notte troppo avvanzata.

M’avvidi che cadeva qualche lacrima dagli occhi della bella sdrucciolata nel delitto.

L’oste venne opportuno a fornire la mensa d’una cenetta da osteria. Sedemmo alla cena, che per me fu la cena di Tieste. Tuttavia m’ingegnava a dir male della commedia ch’io non aveva ascoltata, a dir male dell’oste e delle vivande, inghiottendo qualche morselletto che mi pareva arsenico.

L’amico si mostrava alquanto confuso, ma mangiava senza avversione al cibo. La amica era mesta e si metteva alla bocca qualche bocconcello con la mano tremante. La biondina mangiava con buon appetito e gustava ogni cosa.