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parte seconda - capitolo xlvii 171

da spiritato discesi le scale come un levriere, gridando e replicando: — Maledetto spenditore! maledetta sorella! maledetta indigenza! maledetta farina!

Non ho piú voluto vedere l’oggetto del mio primo amore. Ho creduto di crepare sotto al peso d’una passione che mi rodeva le viscere e che, quantunque fossi ragazzo, ho avuta la forza crudele di soggiogare.

Seppi poco dopo con piacere che quella infelice giovane s’era maritata ad un uffiziale, né cercai piú alcuna traccia di lei.