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162 memorie inutili


L’uffiziale amico, facendo qualche sberleffo e mettendo qualche strillo per le doglie figlie d’amore che lo pungevano, aggiunse de’ rimproveri amari chiamandomi scioccherello non conoscitore delle fortune. — Oh, foss’io dell’etá vostra, nella vostra salute e nella vostra circostanza! — esclamava egli, interrotto dagli omei per le trafitte figlie di Cupido che lo assalivano.

Mentre apparecchiava la mia onorata giustificazione, fu picchiato all’uscio, ed ecco apparire la bellezza pericolosa col pretesto di venir a vedere lo stato di salute dell’uffiziale.

La sua comparsa chiuse le mie parole e fece piú veloce la pulsazione del mio cuore. I discorsi furono sui generali e decentissimi. Trovai in quella giovane, d’un’etá di circa diciannov’anni, dello spirito e dell’intelletto, non molta loquacitá, ma assennata e modesta. Gli occhi suoi, che poeticamente si potevano chiamar stelle, mi dicevano tratto tratto chiaramente ch’io era un ingrato.

Terminata la sua visita all’ammalato, ch’era visita concertata per il sano, ella disse d’aver rispedita a casa la serva che l’aveva accompagnata, perocché la di lei sorella maggiore era a letto colle febbri, e chiese in grazia se vi fosse ivi chi potesse accompagnarla.

— Questo signore — rispose la donna attempata, e presto additando me — potrá servirvi. — Oh! non voglio ch’egli s’incomodi, né sono degna di questo onore — disse l’astutella con una ironica serietá.

Con la solita civiltá di parole volli accompagnarla. La strada non era lunga e per quanto è durato quel breve viaggio fummo perfettamente due muti.

Tenendola io per un braccio ch’era piú sodo del porfido, sentiva in lei un tremore sensibile, ed eravamo nel mese di luglio. Quel tremore mi penetrava nelle viscere e mi faceva tremare piú di lei.

Giunti all’uscio della sua abitazione, ella mi pregò con una amabile umiltá ad entrare e a non voler negarle qualche minuto di compagnia.

Salimmo le scale e vidi un albergo spirante indigenza. Entrammo nella stanza dov’era la di lei sorella maggiore dagli occhi