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parte seconda - capitolo xli 123


I movimenti del cuore sono da me i piú osservati nelle mie espiazioni sulla umanitá, ed è certo che, scordando io in quel momento tutto ciò che averei dovuto aggiungere esagerando una giusta lamentazione sui di lei vendicativi capricci che esponevano me a delle sporche peripezie, mi restarono infissi nell’animo soltanto i sentimenti di gratitudine per le commozioni cordiali ch’io scòrsi nell’interno di quella signora a mio riguardo.

Per le mie anotomiche osservazioni, delle perniziose letture e delle pratiche de’ dicentisi spregiudicati e spiriti forti che avevano guasto il cervello, non erano giunte però giammai a guastare il cuore di quella donna.

II Gratarol è un filosofo assai da me diverso. Egli non ha per sistema che la guida del suo animalesco cieco superbo amor proprio; è fisicamente incapace di fare le osservazioni, le espiazioni, le separazioni che fo io, e soprattutto incapace d’una ragionevole pieghevolezza. Questa è l’origine principale di tutte le sue follie e di tutte le sue sciagure.

La dama non altro mi disse se non che: — Lasciate a me questo foglio. — L’ho obbedita partendo.

Una copia del brutale viglietto voluta fare dal signor Raffaele Todeschini prima ch’io partissi dalla mia abitazione, era giá superflua. Non v’era bottega, non v’era casa che non avesse in copia il facondo cavalleresco viglietto del delirante.

Egli aveva avuta la perspicace e nobile gran cura che si spargesse il suo turpe vendicativo eroismo, e alcuni suoi fautori riscaldati e ignoranti di tutta la serie delle veritá e senza conoscere che danneggiavano il loro simile maggiormente, non si vergognavano punto a sostenere, ad illustrare e ad applaudire una cosí sublime sicaria vendetta, senza avvedersi d’essere di que’ ridicoli stizziti i quali, non potendo battere un intangibile destriere di cui hanno spavento, sfogano la loro pazza collera battendo la sella con un coraggio indicibile.

Parecchi nel nostro secolo si credono di gran mente, di grand’anima e di gran cuore; ma se bene si esaminassero, troverebbero che cotesti loro gran mente, gran cuore e grand’anima non sono che una perdita de’ sentimenti salubri del