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316 memorie inutili

Devo necessariamente dormire con lui, e vivo in continua agitazione per me e per i miei poveri figli.

La calmai narrandole il da me proccurato e stabilito. La esortai ad aversi qualche riguardo per pochi giorni. Quanti vivi ringraziamenti! Con de’ savi trovati ella divise frattanto dal suo letto l’infelice giudicato tisico.

La di lei madre, non so il perché, non si curò mai di porre ad effetto i concerti; e siccome io non volli far la comparsa a me inconveniente di dividere quella moglie da quel marito, la povera giovine, vedendolo di giorno in giorno peggiorare nella infermitá con pericolo di lei e de’ figli, fu costretta a palesare ella medesima al marito la necessitá della separazione; il che fece senza disperarlo, da abilissima femmina, e con una direzione che accrebbe la mia stima per lei.

Quell’uomo d’ottimi sentimenti ricevé il poco allegro avviso cristianamente e si dispose a partire rassegnato per Bologna.

Raccomandò piangendo a me con tutto lo spirito la moglie ed i figli, e partí per Bologna verso la casa de’ suoi parenti, colla contribuzione giornaliera che il Sacchi con esattezza gli mantenne.

A questo passo narro per incidenza che il dottore Moscati di Milano aveva preso uno di que’ sbagli che tutti i medici del mondo possono prendere. Il marito della Ricci non era tisico in terzo grado, e nella quiete ch’ebbe in Bologna, con qualche medicatura si rimise in salute e in uno stato di poter ritornare a servire del suo mestiere la comica compagnia, come avvenne alcuni mesi dopo la sua andata a Bologna.

Egli è ben vero che la moglie, sospettosa e dubbiosa d’una equivoca guarigione o per altro, si divise di stanza e di letto per sempre dal marito ne’ tempi posteriori a’ casi avvenuti.