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parte seconda - capitolo viii 285


Recitò un pezzo di scena tragica in versi, con bella e robusta voce, con buon senso, intelligenza e con un fuoco da far molto sperare da lei nella sua professione, spezialmente nelle parti feroci.

Notai un po’ di durezza declamatoria monotona e qualche altro difettuzzo guaribile. Uno de’ suoi difetti, non rimediabile, consisteva ne’ movimenti delle sue labbra, che ben spesso arrivavano ad essere sberleffi. La sua bocca, non picciola, indebolita e rovinata negli angoli da’ tarli del vaiuolo, sforzava quella povera giovine ad un involontario difetto. Aggiungasi un mio fisico riflesso. Il disprezzo che abbiamo per alcuni oggetti schifi agli occhi nostri è da noi naturalmente dinotato con un contorcimento della bocca. La Ricci, per pregiudizio e per un naturale altero e schizzinoso, ogni momento sentiva e vedeva delle cose spregevoli e schife con l’udito e lo sguardo suo, e le dinotava col contorcere le sue labbra. Ciò ha rinforzato e viziato il suo difetto per modo che divenne un abito inestirpabile o piuttosto natura.

Terminato ch’ella ebbe il saggio della sua abilitá, le feci quegli elogi che meritava, e la animai a quel coraggio che non appariva dal suo contegno.

Le altre attrici dell’assemblea furono molto attente alle mie parole; e il Sacchi, piú attento al di lui interesse che alle mie espressioni, mi si volse dicendo: — Signor conte, ho presa questa giovine per il di lei consiglio, si ricordi ch’Ella ha un debito di fare ch’ella sia utile alla nostra societá.

Risposi che averei fatto il possibile e per lui e per lei, conosciuto che avessi il vero carattere comico e tragico della giovane. Notai della mestizia nelle fisonomie delle altre attrici e della disposizione a schizzare de’ veleni.

Perché la compagnia de’ miei protetti doveva presto partire per Mantova, la Ricci mi pregò di volerla assistere, ne’ pochi giorni che si fermava in Venezia, nelle parti di quelle rappresentazioni che le erano state consegnate, nuove per lei.

Mostrai tutta l’attenzione per incoraggirla, e fui quasi ogni giorno alla di lei abitazione a farle recitare le sue parti con quegli avvertimenti che mi parvero necessari.