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aveva un marito abile per la comica, e che poteva avere moglie e marito per un onorario di soli cinquecentoventi ducati l’anno.

Io non conosceva né la signora Battagia né la signora Ricci; ma esaminando e bilanciando le lettere di ragguaglio sopra all’una e sopra all’altra, la mia risposta fu breve, e con de’ laconici riflessi incontrastabili lo consigliai a stipendiare cotesta signora Ricci col marito; ciò che il Sacchi era internamente determinato di fare, anche prima di chiedere il mio consiglio per una comica artifiziosa stima e dipendenza.

Fu accordata la Ricci col marito, con una scrittura di tre anni e per uno stipendio di cinquecentoventi ducati l’anno; prezzo miserabile ad una povera comica, obbligata ad un vestiario teatrale decente e alle spese de’ viaggi frequenti, che aveva un marito, un figlio, una gravidanza, e che veniva a farsi lacerare in sulla professione e in sul costume morale dalla critica e dalle detrazioni velenose delle attrici parenti della compagnia.

Giunse a Venezia cotesta mia novella creatura nella quaresima dell’anno 1771, e fui pregato dal Sacchi a recarmi da lui una sera in cui attendeva la Ricci col marito, giunta di Genova. Si desiderava ch’io udissi da lei recitare uno squarcio di scena tragica, per rilevare la sua maniera d’esporre, il suo spirito e la sua inclinazione.

Vidi quella giovane di bella figura, quantunque una sua gravidanza l’alterasse. La sua faccia, benché diroccata dal vaiuolo, non lasciava d’essere teatrale in qualche lontananza. Le sue belle chiome bionde supplivano a qualche difetto del viso. I suoi vestiti, che spiegavano la sua indigenza erano però accomodati e portati da lei con tant’arte leggiadra che non lasciava riflettere se fossero di lana o di seta, nuovi o logori. Ella pareva alquanto legata dalla soggezione nel mezzo alla comitiva nuova per lei. Non potei determinarmi a giudicare se i suoi modi, rattenuti e legati nel contegno, nascessero dal timore o dalla furberia. Parvemi di poter comprendere in lei un istinto impaziente. Ella fremeva che il marito le facesse poco onore in quella conversazione. Egli dormí sempre saporitamente, ad onta degli urti occulti ch’ella gli dava.