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camento d’aviditá o creduti lontani o che sperano di poter evitare co’ loro raggiri. Il tempo presente è il solo tempo da’ comici contemplato.

Gli accesi e collerici si scoprono piú facilmente. Le teste fredde sono piú difficili da scoprirsi. Il sistema di corbellare de’ comici non si estende solo alle persone fuori dell’arte, che credono utili alla lor mèsse, ma è sempre operoso per corbellare i medesimi confratelli dell’arte. Trovano però maggior stento a dar scacco matto a’ periti del mestiere. Se arrivano a rendersi necessari alla loro societá nella professione, non v’è indiscretezza, non v’è pretesa, non v’è ingiustizia, non v’è sopraffazione, non v’è tirannia che non si credano lecitamente in possesso di poter usare.

Questi sistemi, che colla scienza del secolo si sono dilatati anche in molte persone non comiche, si distinguono però con qualche differenza sulla scenica popolazione.

I non comici, scoperti nella magagna, si avviliscono e si vergognano alquanto. I comici smascherati, allorché non possono piú celarsi co’ loro sforzi di raggiri vorticosi e istancabili, sono tanto spregiudicati e franchi che ridono in faccia allo scopritore con una indicibile sfrontatezza, quasi dicendo: — Siete ben sciocco se vi lusingate d’aver fatta una gran scoperta.

Nella generalitá de’ nostri comici e delle nostre comiche, che ho conosciuta, praticata e studiata, può essermi sfuggita dagli occhi qualche fenice maschio o femmina.

Intorno all’esercitare l’arte loro, tutta la scola e l’educazione che hanno è il saper leggere e scrivere, chi piú e chi meno scorrettamente. Ne ho conosciuti di quelli e di quelle che non avevano nemmeno questa facoltá, e tuttavia facevano i comici e le comiche con somma franchezza. Si facevano leggere la parte che loro era consegnata, da qualche amico o da qualche congiunto tante volte quante bastavano a imprimere di quella un abbozzo nella loro memoria. L’orecchia attenta al suggeritore bastava a far rappresentare un eroe o un’eroina senza alcuna veritá, ricchi di controsensi, di tardanze, di retrocessioni, e piú ignoranti del comico e della comica che li rappresentava.