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224 memorie inutili



Traduzione del Deluca


Gozzi, delizia ed occhio de’ poeti,
cui le grazie ed il fior del tosco stile
dal facil labbro scorre, e i tristi vati
punzecchiar godi con acuto sale,
soave sforzi, e per piacevol guisa
accomandi a poeti e non a’ tristi,
la verginetta inclito onor de’ Balbi:
onde d’egual candor sia puro il verso
come del latte e del giglio piú pura
splend’ella in cerchio d’alme verginette:
come modesto labbro, e modest’occhio
e schietta tonacella e schietta mensa
a lei si addice, sí a’ versetti sia
beltá e rossor; nulla di gonfio e audace
e netti sien di ciance e freddi scherzi.
Ov’hai tu il senno? E non per anche sai,
che questo è corso aperto a’ vati guasti
onde il divorin tutto a briglia sciolta?
Fra’ buoni pigro è questi, e quello ha in odio
triti argomenti; questi vecchio l’arme
depose; ad altri vien men ozio; ed altri
ir misto a’ Bavii e Mevii inorridisce,
e nimico all’avverso secol tace.
Ahi tardo crescerá, credilmi, il foglio;
e pochi ed ispossati e ineleganti
la giovinetta inclito onor de’ Balbi
loderanti. Or tu, o occhio de’ poeti,
se vuoi far opra al paese gradita
che del Zatta e d’Albrizzi1 i torchi avanzi,
che i capaci orecchioni empia col suono,
in ciò pon cura, ed omai fa la pace,
e in brigata ne va co’ tristi vati.


  1. Famosi stampatori di Raccolte.