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206 memorie inutili

Bourru bienfaisant, che serví bene al teatro francese e che tradotta in italiano non serví a nulla ne’ nostri teatri, non fece nessuna opera scenica perfetta e non ne fece nessuna senza qualche buon tratto comico.

Agli occhi miei apparve sempre un uomo nato coll’istinto da poter fare delle ottime commedie, ma, fosse la poca coltura, il poco discernimento, la necessitá in cui era d’appagare la nazione per sostenere de’ poveri comici italiani da’ quali era stipendiato, o la fretta con cui doveva comporre ogni anno una infinitá d’opere nuove teatrali per sostenersi, non v’è nessuna delle sue opere italiane che non sia pienissima di difetti.

In alcune controversie aeree facete, piú di sali poetici dileggiatori che di censure formali, che sono corse sull’andazzo goldoniano e chiarista; controversie che la nostra scherzevole accademia non s’è mai degnata d’indirizzare precisamente con una critica regolare all’inondazione dell’opere de’ due scrittori Goldoni e Chiari, ma che furono piuttosto senapismi ragionati in astratto per scuotere la gioventú dal letargo in cui la teneva il lezzo delle irregolaritá, delle trivialitá e della ignoranza di lingua; so d’aver fatta una disfida perché mi si additasse quale tra le infinite commedie italiane del Goldoni si giudicava perfetta, ristringendomi ad una sola per non immergermi in un pelago, con impegno di far conoscere sino a’ fanciulli il pubblico inganno.

Nessuno s’è abbassato a nominarmi cotesta perfetta commedia, ed io non potei vincere altro co’ miei giocosi pungoli, che dipignevano veramente la goffaggine dello scrivere del Goldoni, che una sua pubblica confessione da lui stampata co’ seguenti due versi, i quali pontualmente ritengono della goffaggine da me provata:

Pur troppo so che buon scrittor non sono
e che a’ fonti miglior non ho bevuto.

Quanto all’abate Chiari, trovava in lui un cervello acceso, disordinato, audace e pedantesco; un’oscuritá d’intreccio da astrologo; de’ salti da stivale da sette leghe; delle scene isolate e disgiunte dall’azione, suddite d’una loquacitá predicantesi